La capanna più bella

Prego per chi ha perso la fede e la speranza, per chi vive nell’angoscia, per chi è solo, per i malati per gli ultimi, prego perché sappiano che il
loro cuore è la capanna più bella in cui Gesù Bambino nascerà la notte di Natale e tutti i giorni.

Mi chiamo Alberto, sono papà di Niccolò e Chiara, frequento la parrocchia di Santa Croce, sono divorziato, vivo insieme alla mia compagna Claire.

Ho letto attentamente e meditato nel mio cuore l’articolo “Davanti al presepio, pensando all’Incarnazione” scritto recentemente da Claudia e vorrei dare una breve testimonianza del mio vissuto e del mio stato d’animo in questi giorni che precedono il Natale.

Vedo intorno a me una moltitudine di persone, di corsa e indaffarate a preparare i festeggiamenti con famigliari ed amici, a cercare i più svariati regali , più o meno costosi, chi può – e non l’ha ancora fatto – ad organizzarsi le vacanze, girandole di luci per le strade, sui balconi, nelle case intraviste dalle finestre. Percepisco la capibile voglia di ognuno, per un momento, di voler dimenticare i momenti difficili che stiamo vivendo, le preoccupazioni per un domani incerto, le brutture che stampa e televisione ci propongono quotidianamente.

Ma vedo anche, con disagio e sgomento, la moltitudine di uomini e donne di ogni età e nazionalità che vagano ogni giorno per la nostra città, senza una meta e forse anche senza speranza, con occhi fissi tendere la mano infreddolita per pochi centesimi… e non mi importa sapere come li spenderanno… mi tendono solo la mano, forse qualcuno, vorrebbero anche una buona parola, un po’ di conforto, sono tanti, tantissimi.
Vedo persone anziane, sole, accompagnate nelle loro giornate sempre lunghe, dai ricordi di una vita, da chi non c’è più, spesso troppo spesso in situazioni di indigenza economica, magari dopo una vita di sacrifici per i propri figli e per se stessi.
Vedo famiglie provate dalla malattia, famiglie divise e arrabbiate, famiglie dove non c’è più dialogo.
Vedo le immagini che tutti i giorni da ogni parte del mondo ci documentano catastrofi naturali, guerre e atrocità di ogni tipo delle quali spesso le vittime sono i bambini.

Mi manca mio padre, i miei cari e gli amici che non sono più qui con me, penso a mia madre circondata dal nostro affetto ma con l’immenso vuoto nel cuore che ha lasciato, troppo presto, papà.

Davanti a tutto questo, provo sgomento, dolore, mi sento tremendamente inadeguato e allora cerco, per un attimo, di fare silenzio intorno a me e nel mio cuore, per sentire Gesù che mi parla e così incomincio a pregare.
Ti ringrazio Padre per esserti fatto uomo, nascendo bambino, povero, tra gli ultimi.
Ti ringrazio per averci insegnato ad amare e a perdonare Ti ringrazio per la vita che mi hai donato e per la scintilla della fede che hai acceso in me e che permetti che non si spenga mai.
Ti ringrazio per tutte le persone che mi hai fatto incontrare, per chi l’accoglienza me l’ha testimoniata tendendomi la mano ed aprendomi il proprio cuore.
Prego per chi ha perso la fede e la speranza, per chi vive nell’angoscia, per chi è solo, per i malati per gli ultimi, prego perché sappiano che il loro cuore è la capanna più bella in cui Gesù Bambino nascerà la notte di Natale e tutti i giorni.

Buon Natale, a tutti.